DISBIOSI
Con il termine DISBIOSI si identifica una generica alterazione della flora batterica dell’intestino. Nell’intestino è presente una straordinaria quantità e varietà di microrganismi cosiddetti “simbionti”, cioè batteri amici dell'organismo il cui ruolo è quello di ostacolare la proliferazione dei batteri patogeni, migliorando così la funzionalità della mucosa intestinale e, di riflesso, la salute dell'intero organismo.
Le principali funzioni di questi batteri sono:
- Promuovere una corretta digestione
- Produrre molecole nutritive per le cellule della mucosa intestinale prevenendo alterazioni quali stipsi, diarrea e gonfiori
- Contribuisce allo sviluppo del sistema immunitario.
Al Centro Analisi Genesi è possibile verificare lo stato di salute intestinale mediante la ricerca nelle urine di due composti: SCATOLO e INDICANO. Alterazioni dei valori di SCATOLO indicano disbiosi a livello dell’intestino crasso spesso sinonimo di STIPSI. Mentre variazioni dei normali valori di INDICANO sono rilevatori di disbiosi a livello dell’intestino tenue spesso accompagnata da GONFIORI ADDOMINALI.
SANGUE OCCULTO NELLE FECI
L’esame del sangue occulto fecale consiste nel ricercare, in un campione di feci tracce di sangue, non visibili ad occhio nudo. Queste tracce possono essere dovute al sanguinamento di un polipo o un possibile tumore. Naturalmente la presenza di sangue non è sempre determinata da polipi o tumori, infatti anche emorroidi o piccole lesioni mucosali, come le ragadi, possono determinare esiti positivi.
CALPROTECTINA
La calprotectina è una proteina che si trova nei granulociti neutrofili, nei monociti e nei macrofagi, queste sono cellule che arrivano dal sangue per proteggere il nostro organismo da infezioni, batteri e corpi estranei. La calprotectina nelle feci aumenta quando sono presenti malattie infiammatorie del tubo digerente. Questi livelli elevati hanno un significato predittivo migliore rispetto ad altri markers ematici dell’infiammazione, come PCR e VES, perché la calprotectina evidenzia stati infiammatori iniziali, insufficienti a modificare i valori ematici.
Per i motivi sopra citati, un gruppo di ricercatori ha pubblicato su European Journal of Gastroenterology and Hepatology un lavoro in cui si afferma che la sola ricerca del sangue occulto fecale non è sufficiente per effettuare un corretto screening predittivo per malattie del tratto intestinale, in quanto questo esame dà numerosi casi di falsi negativi o falsi positivi. Gli stessi studiosi hanno valutato l’utilità di investigare anche altri marcatori fecali, tra cui la calprotectina.
INTOLLERANZE ALIMENTARI
Le intolleranze alimentari sono reazioni avverse al cibo e dipendono da una difficoltà dell’organismo a metabolizzare un dato alimento o un suo componente. I sintomi più comuni sono: diarrea, dolore e gonfiore addominale, meteorismo, reazioni cutanee, problemi digestivi ecc.
CHECK UP BREATH TEST AL LATTOSIO
L’intolleranza al lattosio consiste nell’incapacità di digerire correttamente il lattosio ed è causata da una presenza insufficiente dell’enzima lattasi, responsabile della digestione del lattosio. In caso di carenza dell’enzima lattasi, il lattosio arriva nell'intestino non digerito e quando giunge a livello del colon viene attaccato dalla flora batterica che lo porta a fermentazione, producendo gas e scorie (ovvero idrogeno e metano) che causano i successivi disturbi intestinali e gastrointestinali (crampi addominali con flatulenza, meteorismo e aerofagia). Il disturbo, che si stima interessi almeno il 40% degli italiani, può essere di origine genetica, e dunque comparire già dall’infanzia, oppure manifestarsi in età adulta. Il test del respiro o breath test al lattosio è un esame non invasivo che si effettua mediante l’analisi di campioni di aria espirata, in quanto i gas intestinali (in particolare l’idrogeno) prodotti dalla fermentazione del lattosio non metabolizzato vengono riassorbiti dalla mucosa del colon, passando nei vasi sanguigni sino a raggiungere gli alveoli polmonari per poi essere eliminati con la respirazione.
E’ possibile effettuare anche la ricerca dell’Helicobacter pilory nelle feci.
INDICAZIONI ALL’ESAME:
1 - Sospendere l’assunzione di antibiotici, antiacidi o gastroprotettori nelle due settimane precedenti l’esame, previa autorizzazione del vostro medico curante.
2 - Non assumere fermenti lattici o/e lassativi nei 3 giorni precedenti l’esame.
3 - La sera del giorno precedente il test si dovrà consumare una cena a base solo di riso carne o pesce e acqua.
4 - Evitare salumi, insaccati, farinacei (pane e pasta), burro, margarina, latticini e condimenti vari.
5 - Dalla mezzanotte precedente al test non mangiare e non fumare.
6 - Presentarsi la mattina dell’esame a digiuno (si può assumere solo dell’acqua naturale)
7 - Durante l’effettuazione del test, la cui durata e di 4 ore, il paziente per non alterare la composizione dell’aria espirata, dovrà rispettare le seguenti indicazioni:
• Non mangiare
• Non fumare
• Evitare di allontanarsi dal laboratorio
• Bere acqua naturale in modiche quantità